Zoe – Shardana, Festival Internazionale Isole che parlano 2016

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Il continente… da sempre i sardi chiamano così la penisola, quasi ad evidenziare che il loro legame di appartenenza è da ricercare nel passato remoto  della nostra isola. Zoe Pia non fa eccezione e compie un viaggio a ritroso nella memoria storica della sua terra. Il percorso musicale celebra un incontro tra il passato nuragico e le stratificazioni successive, in cui il sacro e il profano si mescolano. Si respirano echi di riti ancestrali, di culti pagani dispersi nell’ardore cristiano di marca spagnola.
Zoe Pia rende omaggio ai Shardana, descritti nel II millennio a.C. da Ramses II  come ribelli che nessuno ha mai saputo come combattere. Il titolo dell’album evoca l’epopea dei Popoli del mare, che conserva aspetti tuttora inesplorati, immortalati nei bassorilievi dei templi egizi, temuti dai nemici e rispettati  dai faraoni, e che, presumibilmente, hanno vissuto e lasciato tracce di sé in Sardegna.
Il viaggio di Zoe e del suo quartetto parte da Sa Dom ‘e S’Orcu: tomba dei giganti presente nell’altopiano della Giara di Siddi (XVI-XIV sec. a.c. circa), dove i membri delle tribù, rendevano omaggio ai defunti, con una devozione al culto del Dio Toro e della Dea Madre. Il passaggio al passato recente arriva con S’accabadora. Così come esisteva la levatrice, esisteva “colei che finisce” che, con il gesto amorevole dell’ultima madre, aiutava a morire. Nella musica del quartetto si evocano le feste popolari e la forte tradizione delle processioni di Mogoro, paese di Zoe Pia, che vengono raccontate attraverso registrazioni d’ambiente e orchestrazioni in cui Il basso tuba, spesso usato in funzione di base e contra, le timbriche progressive del rhodes e un drumming a tratti post rock, trascinano nella contemporaneità.
C’è spazio per raccontare le alluvioni di tre anni fa e la forza del Ciclone Cleopatra (Abb’Ardente…in Donniessantu); oppure per la fusion mediterranea di Camineras (omaggio a Andrea Parodi) in cui le ispirazioni magrebine si mescolano, come le spezie, con gli umori delle melodie tradizionali greche, catalane, siciliane, liguri. Nella musica del quartetto si respira collettività e compostezza, con richiami ai canti corali (Is coggius),  componimenti poetici destinati al canto di grandissima diffusione popolare e ancora oggi ben radicati.
L’album è sospeso tra suoni concreti e parti magiche che evocano, quasi in un dipinto tratteggiato con la china, creature immaginarie della tradizione, donne minute, esseri a metà strada fra il mondo umano e quello divino (le Janas e le loro Domus). Zoe Pia dichiara esplicitamente la sua provenienza e, allo stesso tempo,  racconta il suo  viaggio riportandoci al presente, che si conclude nella frenesia del ballo, che in Sardegna trova la sua espressione figurativa fondamentale nel cerchio da cui nessuno veniva emarginato o escluso. Ed è nel cerchio del Pozzo Sacro Sa Testa che Zoe Pia ci trasporta  con il suo clarinetto e Is launeddas in un viaggio fatto di pietre e di acqua, dando voce con la sua musica alla memoria storica dei sardi.

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Venezze Jazz Festival

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Il Venezze Jazz Festival apre l’autunno con l’originale progetto della bandorchestra giocattolosa Tools Toy Gang, capitanata da Roberto De Nittis, pianista e compositore.
Il mondo dei giocattoli stavolta vede gli strumenti musicali protagonisti come non mai.
Sette musicisti per undici strumenti e forse più. Ogni mese che passa uno strumento decide di unirsi al mondo dei Tools Toy, rimpicciolendosi e trascinando un interprete con sé. Nicolò Masetto è stato stregato dall’ukulele basso e sarà sul palco del 08 ottobre alle ore 21.00 con tutta la bandorchestra. Gli altri musicisti che saranno pronti a suonare nell’Auditorium Marco Tamburini del Conservatorio di Rovigo sono:
al toy piano e melody horn Roberto De Nittis, con il baby clarinet e il flauto a coulisse Zoe Pia, l’ukulele nelle hawaiane mani di Davide Tardozzi, Sebastian Mannutza nel virtuosismo del baby violin, il bombardino in sfida con il sousaphono soffiati da Glauco Benedetti, la baby drums del sempre più alto Giovanni Minguzzi.
Vincenzo Vasi è il mago dei giocattoli sonori, il braccio elettrico del theremin e la voce recicantante guest star del concerto.

  • Data2016-10-08
  • Ore21:00
  • IndirizzoAuditorium Marco Tamburini, Rovigo (Ro), Italy

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VenezzeJazzFestival 8-10-16
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Vincenzo Vasi x EVENTI TOY

Tools Toy Gang / Rassegna Sere d’Estate

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Una delle Sere d’estate dell’incantevole Chiostro di San Giovanni in Persiceto ospiterà quest’anno la bandorchestra giocattolosa Tools Toy Gang, capitanata da Roberto De Nittis, pianista e compositore.
Il mondo dei giocattoli stavolta vede gli strumenti musicali protagonisti come non mai.
Toy piano e melody horn di Roberto De Nittis, baby clarinet e flauto a coulisse dell’estrosa Zoe Pia, il violino elettrico e 3/4 del M°Sebastian Mannutza, l’ukulele nelle mani di Davide Tardozzi, il bombardino del tubista Glauco Benedetti, la baby drums dell’altissimo Giovanni Minguzzi.
Due ospiti eccezionali nello strabiliante mondo dei Tools Toy: Vincenzo Vasi, il mago dei giocattoli sonori, braccio elettrico del theremin e voce recicantante, Sebastian Mannutza invece si cimenterà negli ipertecnicismi con il baby violin.

  • Data2016-09-02
  • Ore21:00
  • IndirizzoChiostro Comunale, San Giovanni in Persiceto (Bo)

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Vincenzo Vasi x EVENTI TOY

Zoe – Shardana, Südtirol Jazzfestival

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Un affascinante viaggio nella storia della Sardegna, piacevolmente guidati dalla giovane musicista isolana Zoe Pia. Già il titolo del progetto è intrigante: gli Shardana infatti, “il popolo delle isole che stanno in mezzo”, sono citati per la prima volta da fonti egizie nel 1350 avanti Cristo. Descritti come un temibile popolo di pirati e mercenari, si presume che abitassero la Sardegna e siano quindi da considerare gli antenati dei moderni isolani. Zoe Pia, perfettamente a proprio agio nella musica classica come in quella jazz, conduce un lavoro di ricerca che la porta ad attingere a piene mani alla musica popolare sarda. Oltre al clarinetto suona in veste sperimentale is launeddas, lo strumento a fiato della Sardegna il cui uso è attestato in un arco temporale che va dalla preistoria sino ai giorni nostri.

Nel secondo concerto del 03 luglio al pianoforte e tastiere ci sarà Luca Mannutza.

  • Data2016-07-03
  • Ore15:30
  • IndirizzoMerano 2000 Bergbahnen AG / Avelengo

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Zoe – Shardana, Südtirol Jazzfestival

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Un affascinante viaggio nella storia della Sardegna, piacevolmente guidati dalla giovane musicista isolana Zoe Pia. Già il titolo del progetto è intrigante: gli Shardana infatti, “il popolo delle isole che stanno in mezzo”, sono citati per la prima volta da fonti egizie nel 1350 avanti Cristo. Descritti come un temibile popolo di pirati e mercenari, si presume che abitassero la Sardegna e siano quindi da considerare gli antenati dei moderni isolani. Zoe Pia, perfettamente a proprio agio nella musica classica come in quella jazz, conduce un lavoro di ricerca che la porta ad attingere a piene mani alla musica popolare sarda. Oltre al clarinetto suona in veste sperimentale is launeddas, lo strumento a fiato della Sardegna il cui uso è attestato in un arco temporale che va dalla preistoria sino ai giorni nostri.

Nel primo concerto del 02 luglio al pianoforte, tastiere, toy piano e kalimba ci sarà Roberto De Nittis.

  • Data2016-07-02
  • Ore11:00
  • IndirizzoCENTRO STORICO, SAN CANDIDO (BZ), ITALY

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